Nel 2019, le emissioni Ue erano già inferiori del 24% rispetto ai dati rilevati nel 1990, mentre l’economia è cresciuta di circa il 60%

 

L’Unione europea ha raggiunto un accordo provvisorio per ridurre le emissioni nette di gas serra almeno del 55% entro il 2030, superando un target stabilito precedentemente, senza però raggiungere le richieste degli ambientalisti.

Il target punta a rendere la Ue il primo continente neutrale per il clima entro il 2050 in un percorso che, se adottato a livello mondiale, limiterebbe l’aumento delle temperature globali a 1,5 gradi oltre i livelli pre-industriali, evitando le peggiori conseguenze del riscaldamento globale.

Dopo colloqui avvenuti stamattina, i negoziatori del Parlamento europeo e del Consiglio europeo, rappresentanti i 27 governi Ue, hanno fissato la riduzione in base ai livelli del 1990.

Nel 2019, le emissioni Ue erano già inferiori del 24% rispetto ai dati rilevati nel 1990, mentre l’economia è cresciuta di circa il 60%.

Il target del 55% sostituisce il precedente piano del blocco per ridurre le emissioni del 40% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990.

I parlamentari Ue avrebbero voluto andare oltre, fino al 60%, mentre i leader Ue hanno accettato un taglio del 55% dopo una notte di colloqui a Bruxelles a dicembre. Secondo Greenpeace, il taglio dovrebbe essere del 65%.

“Questo è un momento storico per l’Unione europea. Abbiamo raggiunto un accordo ambizioso per fissare il nostro target di neutralità climatica in un disegno di legge vincolante, come guida per le nostre policy per i prossimi 30 anni”, ha scritto in un comunicato Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione.

 

 

Fonte:www.investing.com