Mario Amabile (Pictet Asset Management) illustra i punti di rilievo del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030, con il quale l’Italia intende ridurre in modo drastico le emissioni di CO2
La pandemia e i conseguenti lockdown a livello globale, hanno causato significative implicazioni economiche e finanziarie al punto di offuscare, almeno per il momento, eventi di portata storica come le elezioni presidenziali statunitensi, la Brexit e la storica svolta rappresentata dai primi segnali di un’integrazione fiscale nel Vecchio Continente.
IL PIANO NAZIONALE INTEGRATO PER ENERGIA E CLIMA 2030
“Tra le novità di assoluto rilievo che rischiano di essere trascurate rientra anche il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima 2030, presentato a gennaio di quest’anno. Si tratta di un programma che costituisce un fondamentale sviluppo dell’Italia verso l’adozione di un mix energetico più sostenibile, perfettamente coordinato con il Green Deal dell’UE e con gli aspetti ‘sostenibili’ che caratterizzano il Next Generarion EU, di cui il Recovery Fund rappresenta il punto centrale”, sottolinea Mario Amabile, Investment specialist di Pictet Asset Management.
ENTRO IL 2030 L’ENERGIA RINNOVABILE AL 30% DEL TOTALE
Il Piano si propone di ridurre in modo drastico le emissioni di CO2 e favorire, al contempo, una maggiore sicurezza ed efficienza, promuovendo l’aumento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, che entro il 2030 dovrà rappresentare almeno il 30% del totale: un obiettivo piuttosto ambizioso dal momento che attualmente le rinnovabili in Italia rappresentano meno del 18% dell’energia utilizzata. In ogni caso, per la strategia tematica Pictet-Clean Energy, è un Piano da seguire con la massima attenzione alla luce del fatto che il segmento delle energie rinnovabili costituisce oltre il 35% del portafoglio del fondo, con il titolo Enel al primo posto per peso in portafoglio (5,54% a fine agosto).
Fonte:www.investing.com
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