Landesamt für Umwelt Brandenburg non ha ancora approvato il progetto da 5,8 miliardi di euro

 

Il 1° luglio, ricorda Reuters, doveva essere un giorno da ricordare per Tesla. In quella data, infatti, era originariamente prevista l’inaugurazione della gigafactory di Berlin-Brandenburg, la prima in Europa. Il progetto, però, è in panne. Per una combinazione di burocrazia e ambientalismo che Elon Musk non aveva previsto. Oltre alla burocrazia, che costringe Tesla a ripresentare la richiesta di autorizzazione a ogni modifica introdotta al progetto, il principale ostacolo resta quello ambientale o, meglio, quello dei residenti seguaci del Nimby (not in my back yard, non nel mio cortile).

Tesla ha rimandato il disboscamento di un’area per permettere la ricollocazione di una specie di serpenti e ha inserito nel progetto una struttura per il riciclo dell’acqua, ma potrebbe non essere sufficiente. Fino a metà luglio chiunque potrà studiare le 11.000 pagine del progetto di Tesla, esposto nel municipio di Grünheide, ed eventualmente presentare obiezioni entro il 16 agosto.

Non tutti, comunque, sono contro Tesla. “Siamo favorevoli a uno spostamento verso una mobilità senza emissioni e le auto necessarie devono essere costruite da qualche parte”, ha dichiarato Ralf Schmilewski, rappresentate dei Verdi nella vicina città di Erkner.

Intanto Tesla ha problemi da risolvere anche dall’altra parte del mondo: in Cina. E per rimediare alla perdita di reputazione degli ultimi mesi ha annunciato con enfasi l’inagurazione di una rete lunga 5.000 chilometri che attraverso tutto il Paese da Est a Ovest e che finora ha 27 stazioni Supercharger per la ricarica delle batterie.

 

 

Fonte:www.trend-online.com