Lo sottolinea Sean Markowicz, Strategist, Research and Analytics di Schroders (LON:SDR), rilevando che la corsa verso il segmento tech ha portato il peso delle FAMAG sullo S&P 500 al record del 25%


La storica casa londinese avverte che il crescente dominio dei FAMAG sta sollevando preoccupazioni sulla tenuta del mercato azionario americano, ormai molto dipendente dalla performance dei titoli tecnologici

I FAMAG, vale a dire Facebook (NASDAQ:FB), Apple (NASDAQ:AAPL), Microsoft (NASDAQ:MSFT), Amazon (NASDAQ:AMZN) e Google (NASDAQ:GOOGL) hanno trainato Wall Street fino alla correzione di settembre, avendo ampiamente beneficiato della crisi da virus, ma il loro crescente dominio sta sollevando preoccupazioni sulla composizione del mercato azionario Usa e sulla sostenibilità del rally. Con Apple prima azienda a essere valutata 2.000 miliardi di dollari, sempre più investitori guardano con attenzione all’impatto dei tecnologici sui rendimenti dell’S&P 500, che escludendo le Big Tech si cifrano in -2% da inizio anno, vale a dire che l’azionario Usa avrebbe avuto performance dell’8% più basse senza le FAMAG, o dell’11% se misurato al picco del 2 settembre.

PESO RECORD SULLO S&P 500

Lo sottolinea Sean Markowicz, Strategist, Research and Analytics di Schroders (LON:SDR), rilevando che la corsa verso il segmento tech ha portato il peso delle FAMAG sullo S&P 500 al record del 25%, più del doppio rispetto a cinque anni fa. Ciò significa, secondo l’esperto di Schroders, che le performance delle FAMAG impatteranno molto sulle performance del mercato in generale: ipotizzando che perdano il 10% in aggregato, le restanti azioni dell’S&P 500 dovrebbero salire di almeno il 3,3% per mantenere il livello dell’indice. In pratica, un dominio senza precedenti per un singolo settore.

 

 

 

 

Fonte:www.investing.com