La notizia, arrivata nella notte di domenica, ha ricevuto una risposta più che positiva da parte degli investitori

 

 

Potrebbe essere la fine del calcio conosciuto fino ad ora. Nella notte, 12 dei maggiori club europei hanno annunciato la creazione di una nuova competizione calcistica pan-europea, la Super League, alla vigilia della settimana dell’ufficializzazione del nuovo format della Champion Legue dal 2024.

Per l’Italia, i membri fondatori sono Milan, Inter e Juve, per l’Inghilterra ci sono, Arsenal, Chelsea, Liverpool Manchester City, Manchester United e Tottenham, mentre Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid sono i club che rappresenteranno la Spagna. Risuona la mancanza dei top club tedeschi, come Bayer Monaco e Borussia Dortmund (F:BVB), per altro positiva a Francoforte, e delle società francesi come il PSG.

La notizia, arrivata nella notte di domenica, ha ricevuto una risposta più che positiva da parte degli investitori, con Juventus (MI:JUVE) che scambia con un rialzo del +7,4% a 0,827 per azione. Contrastati, invece, gli altri titoli calcistici di Piazza Affari (Roma -0,17% e Lazio (MI:LAZI) +0,72%).

I club, si legge nella nota diffusa dalla società di Torino, hanno concordato di partecipare alla Super League “con un progetto di lungo termine”, prevedendo di portare a 15 membri il numero fondatori permanenti, ai quali, “in ciascuna stagione sportiva, si aggiungeranno altri club secondo un processo di ammissione, per un totale di 20 club”.

I fondatori “continueranno a partecipare alle rispettive competizioni nazionali e, fino all’avvio effettivo della Super League”, parteciperanno “alle competizioni europee alle quali hanno titolo di accedere”, ma “desiderano attuare il progetto Super League in accordo con FIFA e UEFA, tenendo in considerazione gli interessi degli altri stakeholder che fanno parte dell’ecosistema calcistico”.

L’accordo prevede l’impegno di ogni club a sottoscrivere una quota del capitale sociale della società creata ad hoc per la costituzione della nuova lega, con un investimento iniziale di “2 milioni di euro incrementabili, ove necessario, fino a ulteriori 8 milioni”, ma grazie ai diritti TV, le società riceveranno “un contributo netto di 3,5 miliardi”.

La nota stampa avverte, comunque, che “al momento non è possibile assicurare che il progetto sarà effettivamente realizzato né prevedere in modo preciso la relativa tempistica”.

L’annuncio ha creato diverse preoccupazioni nella Lega, tanto che il presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, e quello della Figc, Gabriele Gravina avrebbero convocato un consiglio d’urgenza in Lega Serie A per discutere del tema. Intanto, il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha presentato le sue dimissioni da presidente dell’Eca e dall’esecutivo Uefa.

Reazione UEFA 

Non si è fatta attendere le risposta della “vecchia” organizzazione europea la quale, in un comunicato, ha precisato che, insieme alle federazioni dei rispettivi Paesi, “resteremo uniti nei nostri sforzi per fermare questo cinico progetto, un progetto che si fonda sull’interesse personale di pochi club”.

La UEFA, inoltre, prenderà in considerazione “tutte le misure a nostra disposizione, a tutti i livelli, sia giudiziario che sportivo, al fine di evitare che ciò accada”, e secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, starebbe pensando a una causa miliardaria contro i club che aderiranno al nuovo progetto.

A perdersi carico della causa sarebbe l’ufficio legale di Nyon che, d’accordo anche con Leghe e federazioni di tutta Europa, starebbe lavorando a una causa da 50/60 miliardi contro tutte le squadre che vorranno separarsi dal sistema per crearne uno alternativo e privato con le conseguenze su campionati e coppe europee.

Ma la risposta non si ferma alle aule giudiziarie. In caso di partecipazione, al club che deciderà di prendere parte alla Super League “sarà vietato giocare in qualsiasi altra competizione a livello nazionale, europeo o mondiale”, mentre ai giocatori “potrebbe essere negata l’opportunità di rappresentare le loro squadre nazionali”.

Diversa, invece, la reazione della FIFA che, nonostante la bocciatura verso una “lega separatista europea chiusa al di fuori delle strutture calcistiche internazionali”, invita le parti coinvolte “in accese discussioni” ad impegnarsi in un “dialogo calmo, costruttivo ed equilibrato per il bene del gioco e nello spirito di solidarietà e correttezza”.

Anche Dazn, titolare dei diritti TV di diversi campionati, ha ribadito la propria contrarietà contro la neo lega affermando che l’azienda non è “in alcun modo coinvolta o interessata ad entrare nelle discussioni relative alla costituzione di una SUPERLEGA e che nessuna conversazione in questa direzione ha avuto luogo”.

 

 

Fonte:wwww.investing.com