I future del Brent scendono dello 0,57% a 39,83 dollari alle 23:20 ET mentre i future del WTI vanno giù dello 0,43% a 37,14 dollari

Il prezzo del greggio continua a scendere questo venerdì, tra l’inatteso aumento delle scorte statunitensi e la domanda più lenta per via della pandemia di COVID-19.
La U.S. Energy Information Administration (EIA) ieri ha riportato un incremento di 2,032 milioni di barili delle scorte di greggio per la settimana terminata il 4 settembre contro le aspettative di una riduzione di 1,335 milioni di barili. I dati dell’EIA hanno seguito il report dell’American Petroleum Institute, pubblicato precedentemente, da cui è emerso un aumento di 2,970 milioni di barili.
I future del Brent scendono dello 0,57% a 39,83 dollari alle 23:20 ET mentre i future del WTI vanno giù dello 0,43% a 37,14 dollari. I due riferimenti sono scesi sotto i 40 dollari dopo essere crollati entrambi del 2% nella seduta precedente.
Negli Stati Uniti, le raffinerie sono lentamente tornate in attività dopo le chiusure per via delle tempeste nel Golfo del Messico e nella regione circostante all’inizio del mese. La ripresa delle operazioni ha comportato un aumento delle scorte la scorsa settimana, contro ogni aspettativa.
“La produzione di greggio comincia a riprendere dopo un paio di tempeste, ma le prospettive di una domanda debole e l’inizio del periodo di manutenzione terranno sotto pressione i prezzi del greggio”, ha riferito a Reuters l’analista senior dei mercati di OANDA Edward Moya.
Mentre prosegue lo stallo della ripresa economica dal COVID-19, i commercianti ricominciano a prenotare cisterne per conservare greggio e gasolio.
I timori di un eccesso di scorte non fanno che aumentare, con i magazzini onshore quasi pieni e le scorte che continuano a superare la domanda. I commercianti ora iniziano ad utilizzare magazzini galleggianti per via dei bassi costi e lo spread tra i contratti con consegna immediata ed i future rende più conveniente conservare il greggio e venderlo più in là.