Il crash di SVB (NASDAQ:SIVB) e gli effetti sul sistema bancario americano stanno affossando il credito europeo, con il FTSE MIB che sta perdendo il 4,3% (circa 1.200 punti) in linea con DAX e STOXX 600. In rialzo, invece, i future per l’apertura odierna di Wall Street
“Il problema di fondo è sempre lo stesso: l’aumento dei tassi, che ha favorito la fuga dagli asset illiquidi verso lidi più sicuri”, scrive su Investing.com Fabrizio BArini, analista di Integrae SIM.
“Il problema – afferma – riguarda infatti principalmente intermediari non bancari, come società di gestione del risparmio, compagni assicurative (caso Eurovita insegna) e fondi di investimento”.
A Milano, come altrove in Europa, sono le banche a risentire maggiormente di quanto sta accadendo negli Stati Uniti, con Intesa (BIT:ISP) e UniCredit (BIT:CRDI) che perdono entrambi l’8%. Monte dei Paschi (BIT:BMPS) e Banco Bpm (BIT:BAMI) cedono l’8,4%.
Forti vendite anche su risparmio gestito e assicurazioni, con Azimut (BIT:AZMT) e Generali (BIT:GASI) in rosso del 4,5%.
Il contesto dei mercati sta portando i trader a ridurre le proprie posizioni su tutti i settori quotati, con otto titoli che sono stati sospesi per eccesso di ribasso: Eni (BIT:ENI) cede il 3%, Telecom Italia (BIT:TLIT) perde il 5%, Pirelli (BIT:PIRC) -4,4% ed Enel (BIT:ENEI) -3%.
Al contrario, c’è stata una corsa all’obbligazionario dopo che SVB è stata di fatto commissariata dalle authority Usa, in quello che è stato descritto come il più grande crash bancario dai tempi di Washington Mutual nel 2008: il decennale francese e tedesco sono diminuiti in termini di rendimento dell’8% solo questa mattina, mentre il Btp della stessa scadenza è tornato sotto il 4,2%.
Fonte:www.euronews.com
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