Ogni anno vengono prodotte circa 400 milioni di tonnellate di plastica e la gran parte finisce in discarica o negli oceani
Secondo NN Investment Partners, la finanza svolge un ruolo chiave nel raggiungimento di un’economia circolare e per convogliare le risorse è necessario che aziende, consumatori e autorità governative e municipali facciano un grande sforzo nell’ambito di una corresponsabilità a tutto tondo.
IL RUOLO DELLA FINANZA
Secondo Giovanna Petti, Environmental Materials & Solutions Analyst di NN IP, questo sforzo deve essere fatto in sinergia: “Non c’è una bacchetta magica per raggiungere la circolarità nell’economia della plastica. È nostra responsabilità, come investitori azionari sostenibili e ad impatto, investire in aziende che dimostrano di essere fornitori di soluzioni sostenibili, e impegnarci con loro per affrontare il problema catturando così anche l’opportunità non sfruttata che può nascere dal passaggio a un’economia circolare. È importante – conclude – considerare tutte le opzioni di cui sopra come complementari e rinforzanti, non come mutuamente esclusive.”.
PLASTICA TOSSICA
A fronte dei circa 400 milioni di tonnellate metriche di plastica che vengono prodotte ogni anno, ad essere riciclato su scala globale è solo il 14-18% mentre la gran parte viene incenerita o abbandonata in una qualche discarica, metodi che restano comunque dannosi a causa del rilascio di sostanze tossiche nel suolo e nell’atmosfera. Ad essere penalizzati anche mari e oceani: secondo la ricerca della Fondazione Ellen MacArthur entro il 2030 saranno popolati da un rapporto di 1:1 tra plastica e pesci, per peso.
NUOVE STRADE
Dagli anni ’50 ad oggi l’uomo ha prodotto oltre 8,3 tonnellate di plastica, per questo urge dare una spinta alla ricerca e all’innovazione per aprire nuove strade di mercato. Sempre secondo l’analisi della fondazione Ellen MacArtur, per passare a un modello di plastica circolare serviranno molti anni e investimenti per 700 miliardi di dollari.
Fonte:www.benzinga.it
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