Per il ceo Mark Holman l’irripidimento delle curve degli ultimi mesi ha indotto gli emittenti high yield a offrire rendimenti sempre più interessanti, non soltanto in dollari e in euro, ma soprattutto in sterline

 

Da qualche settimana si è capito che i mercati del reddito fisso potrebbero essere diretti verso un periodo di maggiore volatilità e che il catalizzatore potrebbe essere un movimento verso l’alto nelle curve dei rendimenti senza rischio, vale a dire i titoli di Stato di qualità più elevata. Il movimento finora non è stato grande, ma è il ritmo del movimento e il punto di partenza in questo contesto di bassi rendimenti che sta causando il nervosismo degli investitori. Da inizio di agosto il movimento maggiore è stato sulla curva dei Gilt, con il rendimento decennale che passato dallo 0,60% all’1,12%, seguito dalla curva dei Treasury, con il rendimento a 10 anni passa dall’1,17% a circa l’1,60%. Un po’ in ritardo la curva dell’euro, con il rendimento del Bund che si muove di pochi punti base.

SALGONO I RENDIMENTI NEL SEGMENTO HIGH YIELD

Secondo Mark Holman, ceo di TwentyFour Asset Management, il motivo per cui i mercati sono “agitati” è che la maggior parte di questo movimento si è verificato dal 22 settembre, e questo ha investito tutti i mercati del rischio. Rimanendo nel reddito fisso, i rendimenti obbligazionari high yield di tutto il mondo sono saliti di circa 20 punti base nelle ultime tre settimane, e nei settori più volatili come le obbligazioni Coco sono aumentati di circa 30 punti. Ancora una volta non qualcosa di enorme, rileva Holman, ma abbastanza per registrare ritorni negativi.

 

Fonte:www.investing.com