La globalizzazione è stata il principale motore dell’aumento della ricchezza globale per un lungo periodo ma le prospettive di un’ulteriore integrazione globale sono diventate meno certe. Le tensioni commerciali globali insieme al Covid-19 hanno messo in luce le vulnerabilità di interdipendenze efficienti ma fragili, con la possibilità di invertire il modello di delocalizzazione che è stato un pilastro della globalizzazione. Ma ci sono molte aziende multinazionali che possono beneficiare di un potenziale ripensamento delle catene di fornitura, perché ben posizionate per prosperare nel nuovo paradigma in quanto sufficientemente agili, innovative e capitalizzate per poter replicare il loro ecosistema produttivo in nuove geografie.

REVISIONE DELLE CATENE DI FORNITURA

Lo sottolinea in un’analisi Steven Smith, Investment Director di Capital Group, che rileva il trend alla contrazione del commercio globale a cui si sono aggiunti gli effetti del Covid-19, che ha avuto un effetto catastrofico sulla produzione e sul commercio globale, che secondo una recente previsione del WTO potrebbe diminuire tra il 13% e il 32% nel 2020, a seconda della durata della pandemia e dell’efficacia delle risposte politiche. Per questo governi e imprese stanno rivedendo i meriti delle catene di fornitura globali che fanno largo uso della delocalizzazione, anche in considerazione dell’emergere di protezionismi e barriere agli scambi.

 

Fonte:www.investing.com