Sono le conclusioni cui giunge il Bond Bulletin Settimanale a cura del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management
Considerato l’indebolimento del biglietto verde in un arco di tempo relativamente breve, la grande casa passa dal giudizio negativo a un orientamento più neutrale per motivi tattici
Per ragioni tattiche, J. P. Morgan AM ha modificato il suo giudizio sul dollaro statunitense passando da un sottopeso rispetto alle valute del G10 a una posizione neutra. Ma, nella convinzione che l’orientamento espansivo della politica monetaria e fiscale possa avere conseguenze nel medio-lungo termine, non decide in questa fase di passare a una posizione decisamente rialzista. Alla luce della svolta della Fed sull’inflazione e considerato il miglioramento dei dati macro USA, la grande casa d’investimento ritiene che almeno nel breve termine ci sia la possibilità che il dollaro recuperi in parte il terreno perduto, soprattutto se gli operatori cominciano a scontare la possibilità di far convergere le condizioni finanziarie e la politica monetaria.
BCE PREOCCUPATA PER L’EURO FORTE
Sono le conclusioni cui giunge il Bond Bulletin Settimanale a cura del team Global Fixed Income, Currency and Commodities Group di J.P. Morgan Asset Management, spiegando che il nuovo orientamento sul dollaro si basa su tre fattori fondamentali: l’inasprimento delle condizioni finanziarie in Europa dovuto alla forza dell’euro, i contagi da virus si stanno riducendo in USA mentre salgono in tutta Europa, le altre banche centrali potrebbero seguire la strada della Fed in direzione di un ulteriore allentamento. Il Team di J. P. Morgan AM cita al proposito Banca d’Inghilterra e la Reserve Bank of Australia, mentre osserva che il ritorno della deflazione nell’Eurozona sta inducendo la Bce a cominciare a preoccuparsi della forza dell’euro.
Fonte:www.investing.com
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