L’occupazione è stabile sia tra le donne sia tra gli uomini, cresce tra i dipendenti permanenti e gli under 35
A febbraio gli occupati sono sostanzialmente stabili rispetto a gennaio, mentre scendono lievemente i disoccupati e gli inattivi.
Secondo i dati diffusi stamani da Istat, il tasso di disoccupazione si porta al 10,2% dal 10,3 del mese precedente. Nella fascia di età 15-24 anni si attesta al 31,6% dal 32,7% di gennaio.
L’occupazione è stabile sia tra le donne sia tra gli uomini, cresce tra i dipendenti permanenti e gli under 35, mentre scende tra i dipendenti a termine, gli autonomi e chi ha almeno 35 anni. Il tasso di occupazione è al 56,5% dal 56,4 di gennaio.
Diminuisce lievemente il numero di inattivi (-0,1% rispetto a gennaio, pari a -10.000 unità) per effetto, da un lato, della diminuzione tra le donne e chi ha almeno 25 anni e dall’altro della crescita tra gli uomini e i 15-24enni. Il tasso di inattività è stabile al 37,0%.
“A febbraio l’occupazione torna a stabilizzarsi, interrompendo il trend negativo che, tra settembre 2020 e gennaio 2021, ha portato alla perdita di oltre 410.000 occupati; dopo due mesi di forte aumento, cala leggermente il numero di disoccupati”, osserva Istat in una nota.
Su base trimestrale, nel periodo dicembre 2020-febbraio 2021 il livello dell’occupazione è inferiore dell’1,2% rispetto a quello del trimestre precedente, con un calo di 277.000 unità. Nel trimestre aumentano sia le persone in cerca di occupazione (+1,0%, pari a +25.000), sia gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+1,3%, pari a +183.000 unità).
Le ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione – registrate dall’inizio dell’emergenza sanitaria fino a gennaio 2021 – hanno determinato, spiega Istat, un crollo dell’occupazione rispetto a febbraio 2020 (-4,1% pari a -945.000 unità). La diminuzione coinvolge uomini e donne, dipendenti (‑590.000) e autonomi (‑355.000) e tutte le classi d’età. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 2,2 punti percentuali.
Nell’arco dei dodici mesi, crescono le persone in cerca di lavoro (+0,9%, pari a +21.000 unità), ma soprattutto gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+5,4%, pari a +717.000).
Nel comunicato che accompagna la diffusione dei numeri, Istat ricorda che dal primo gennaio di quest’anno, recependo una direttiva Ue, è stata avviata la nuova rilevazione sulle Forze di lavoro che ha comportato la ricostruzione in modalità provvisoria delle serie storiche degli aggregati per il periodo compreso tra gennaio 2004 e dicembre 2020.
Fonte:www.investing.com
Devi essere connesso per inviare un commento.