A perimetro annuo si registra un calo del 2%, da confrontare con il -4,2% del mese precedente

 

Il 2020, anno drammaticamente segnato dal Covid-19, si è chiuso per la produzione industriale italiana con una flessione dell’11,4% dal -1,0% registrato l’anno prima.

Lo rende noto Istat, sottolineando che si tratta del “secondo peggior risultato dall’inizio della serie storica (che parte dal 1990), dopo la caduta registrata nel 2009”.

Secondo i dati pubblicati stamani da Istat, a dicembre la produzione – considerata un buon anticipatore del Pil – mostra una flessione dello 0,2% su mese dal -1,4% di novembre, sotto le attese che indicavano un rialzo dello 0,3%.

A perimetro annuo si registra un calo del 2%, da confrontare con il -4,2% del mese precedente. Il consensus Reuters era per una flessione dell’1,4%.

Nella media del periodo ottobre-dicembre, la flessione è dello 0,8% rispetto al trimestre precedente.

Guardando all’intero 2020, spiega l’istituto di statistica, “la flessione è estesa a tutti i principali raggruppamenti di industrie e, nel caso dei beni di consumo, è la più ampia mai registrata”.

“Il progressivo recupero dopo il crollo di marzo e aprile ha subito una battuta d’arresto nei mesi recenti, impedendo il ritorno ai livelli produttivi precedenti l’emergenza sanitaria: nella media del quarto trimestre l’indice destagionalizzato è, infatti, ancora inferiore del 3,1% rispetto a febbraio 2020”.

Questo mese Istat ha stimato che il 2020 si sia chiuso con il Pil in flessione dell’8,8% sulla crisi coronavirus, leggermente meglio rispetto alle ultime stime del governo che sono per un calo del 9%.

 

Fonte:www.investing.com