Il governo ha approvato oggi l’attesa delega fiscale nonostante il persistere di divisioni in seno alla maggioranza

 

La Lega ha infatti disertato il consiglio dei ministri lamentando che il testo non fosse stato adeguatamente condiviso.

“Di per sé è un gesto serio, ma per capire quali siano le sue implicazioni bisognerà aspettare cosa dirà la Lega stessa al riguardo”, ha detto il presidente del consiglio Mario Draghi.

Il disegno di legge mira a rivedere il sistema tributario aumentando la partecipazione al mercato del lavoro di giovani e donne, a ridurre il peso delle tasse e a contrastare l’evasione e l’elusione fiscale.

I tempi di attuazione saranno inevitabilmente lunghi. Il governo è infatti delegato ad emanare i necessari decreti attuativi entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della legge.

“Il processo prenderà molti anni”, ha detto Draghi sottolineando che il parlamento avrà modo di dire la sua sui piani del governo.

La delega era stata promessa inizialmente entro il mese di luglio come parte del Piano di ripresa e resilienza (Pnrr), presentato alle autorità europee in aprile per ottenere oltre 200 miliardi di finanziamenti in sei anni.

“La riforma fiscale è tra le azioni chiave individuate nel Pnrr per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese e in tal senso costituisce parte integrante della ripresa che si intende innescare anche grazie alle risorse europee”, spiega la relazione illustrativa allegata al provvedimento.

All’articolo 3 la delega prevede che l’Irpef sia rivista riducendo “gradualmente le variazioni eccessive delle aliquote marginali effettive”.

Il principale fattore di divisione nella maggioranza era e resta la riforma del catasto, con la quale il Tesoro vorrebbe avvicinare i valori delle rendite immobiliari validi a fini fiscali a quelli di mercato. Tra i due vi è spesso grande differenza.

Sebbene la riforma del catasto rientri tra le raccomandazioni formulate all’Italia da Commissione europea e Ocse, Lega e Forza Italia si sono messi di traverso asserendo che l’operazione potrebbe tradursi in un incremento generalizzato delle tasse sulla proprietà immobiliare.

Nel tentativo di superare l’impasse, la delega prevede che a ciascuna unità immobiliare venga attribuito il relativo valore patrimoniale oltre alla rendita catastale, ma nulla cambierà nei prossimi cinque anni.

 

 

Fonte:www.financialounge.com