Ferrari produce alcune delle auto più veloci in assoluto, ma non ha fretta di percorrere la strada dell’elettrico, obbligata ma ancora con notevoli criticità tecnologiche per chi ha fatto dei motori a scoppio e delle loro prestazioni un marchio di fabbrica

 

Durante l’investor day del 16 giugno, la casa di Maranello ha delineato la nuova era, con la prima Ferrari completamente elettrica prevista per il 2025.

Finora però, il rombo dei motori a scoppio rimane la colonna sonora del Cavallino Rampante che, a differenza di alcuni concorrenti, non ha ancora fornito una tabella di marcia per il passaggio definitivo di tutta la sua gamma all’elettrico. Bentley, del gruppo Volkswagen (ETR:VOWG), e Volvo, ad esempio, puntano entrambi al 2030.

Secondo una fonte a conoscenza delle strategie del gruppo, la nuova linea prevista a Maranello e dedicata ai veicoli elettrificati dovrebbe contribuire ad incrementare la produzione annuale della casa di oltre il 35%, sopra le 15.000 auto entro il 2025 rispetto alle 11.155 del 2021, ovvero 65 auto al giorno dalle 46 attuali, sostenendo la crescita della redditività.

Ferrari non ha commentato.

La casa automobilistica prevede nel nuovo piano industriale un margine sull’Ebitda al 38-40% nel 2026 rispetto al 35,9% nel 2021.

Anche la gamma potrebbe crescere: dai 12 modelli di oggi, fino ad almeno 17 nel 2026. Ma la maggior parte dei nuovi modelli, almeno in una prima fase, userà motori a combustione – incluso il Purosangue, il primo Suv Ferrari atteso in settembre, che sarà alimentato dal potente V12 del Cavallino – anche se alcuni di essi saranno ibridi.

Attualmente sono quattro i modelli plug-in hybrid nella gamma Ferrari.

Il futuro a zero emissioni comporta sfide tanto per Ferrari quanto per i suoi concorrenti nel mondo delle auto sportive. A partire dalle batterie, che pesano centinaia di chili, influendo su aerodinamica e guida del veicolo. Inoltre le auto elettriche non riescono per ora a eguagliare la potenza, ma anche il ruggito, delle supercar a combustione.

Per risolvere questi nodi, Ferrari sta focalizzando la ricerca sulle batterie allo stato solido, che in teoria potrebbero offrire un miglioramento sul fronte della potenza, e sull’idrogeno. Ma per entrambe le tecnologie il futuro appare ancora incerto.

 

 

Fonte:www.euronews.com