Stephanie Kelly (Aberdeen Standard Investments) analizza quali Paesi sono meglio posizionati per portare avanti l’agenda politica sul cambiamento climatico e per quali invece l’agenda verde non è ancora una priorità

 

 

La pandemia da Covid-19 ha avuto un impatto anche sul clima. Quali sono i Paesi meglio posizionati per portare avanti l’agenda politica del cambiamento climatico e per quali invece l’agenda verde non è ancora in cima alle priorità? “Comprendere quali Paesi sono più attivi sul fronte del cambiamento climatico e quali invece sono rimasti indietro può aiutare gli investitori a valutare i rischi e le opportunità”, commenta Stephanie Kelly, Political Economist, ASI Research Institute.

CHI VA AVANTI

L’Europa si distingue per il suo impegno concreto sul fronte del clima. “I suoi obiettivi di riduzione delle emissioni per il 2030 sono più rigidi rispetto al resto del mondo e non è emersa l’esigenza di allentarli a fronte della crisi”, continua l’analisi dell’esperta di Aberdeen Standard Investments. “Di fatto, l’agenda verde è stata stimolata dal requisito in base a cui almeno il 30% del Recovery Fund dell’Ue debba essere funzionale agli obiettivi di protezione del clima e di riduzione delle emissioni”. In Germania, dei 130 miliardi di euro del pacchetto di stimolo annunciato, 50 miliardi sono destinati a ridurre le emissioni. In Francia, il piano di recupero di 100 miliardi di euro investe 20 miliardi nella lotta al cambiamento climatico.

 

 

 

Fonte:www.investing.com