La nuova revisione per il taglio dei costi da parte di Shell, conosciuta internamente come “Project Reshape”, il cui completamento è previsto entro la fine dell’anno
Royal Dutch Shell vuole tagliare fino al 40% dei costi di produzione di gas e petrolio, nell’ambito di una più vasta operazione volta a risparmiare denaro al fine di ristrutturare l’attività e concentrarsi maggiormente sui mercati dell’energia rinnovabile ed elettrica, secondo quando riferito a Reuters da alcune fonti.
La nuova revisione per il taglio dei costi da parte di Shell, conosciuta internamente come “Project Reshape”, il cui completamento è previsto entro la fine dell’anno, coinvolgerà le tre principali divisioni e i risparmi si andranno ad aggiungere al target di 4 miliardi di dollari stabilito come conseguenza della crisi provocata dal Covid-19.
La riduzione dei costi è di vitale importanza per i piani di Shell relativi al passaggio al settore dell’elettricità e alle rinnovabili, dove i margini sono relativamente bassi. La competizione si intensificherà probabilmente nel settore utility e con le rivali del petrolio come BP e Total che puntano ad accaparrarsi fette di mercato in un contesto in cui le economie di tutto il mondo si fanno sempre più ‘verdi’.
“Abbiamo seguito finora un ottimo modello, ma andrà bene per il futuro? Ci saranno dei cambiamenti, non si parla solo di struttura, ma anche di cultura e del tipo di azienda che vogliamo essere”, ha detto una fonte senior di Shell, che ha chiesto di restare anonima.
Lo scorso anno, i costi operativi di Shell sono stati di 38 miliardi di dollari e gli investimenti pari a 24 miliardi di dollari.
Fonte:www.investing.com
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