Capital Group sottolinea che l’esperienza dei passati anni elettorali insegna che scegliere la liquidità può ridurre i rendimenti a lungo termine del portafoglio


Calcolando il valore finale di diversi portafogli negli ultimi 22 cicli elettorali americani su un periodo di carico di quattro anni, risulta che l’investitore che è rimasto a bordocampo ha riportato il peggior risultato 16 volte e solo tre volte il migliore. Invece, gli investitori rimasti completamente investiti o che hanno continuato a farlo durante gli anni elettorali hanno avuto la meglio, con un saldo medio di portafoglio più alto per l’intero periodo. La divergenza sarebbe ancora più ampia se calcolata su periodi più lunghi. È ancora presto per sapere l’impatto della fuga verso la liquidità di quest’anno sui rendimenti a lungo termine, ma con l’S&P 500 in rialzo di oltre il 50% dal minimo di marzo è lecito supporre che molti abbiano perso almeno una del rally azionario e siano rimasti in panchina in vista delle presidenziali.

ANALISI SU 85 ANNI DI MERCATO

Lo sottolinea Martyn Hole, Investment Director di Capital Group, dopo aver analizzato oltre 85 anni di dati e identificato cinque modi in cui le elezioni influenzano i mercati e il comportamento degli investitori. Il mercato cerca sempre di prevedere l’esito elettorale, e una semplice metrica borsistica ha correttamente previsto il vincitore in 20 delle ultime 23 elezioni presidenziali dal 1936. Se lo S&P 500 è in rialzo nei tre mesi precedenti il voto, di solito vince il partito in carica, mentre se cala generalmente vince il partito avversario.

 

 

Fonte:www.investing.com