La previsione dello strategist di BofA Hartnett è basata sulla storia dei cicli passati. Il fondo probabilmente non è stato ancora toccato. Ci sono anche segni di recessione in arrivo, ma potrebbe sbloccare la situazione

 

Venerdì 27 maggio Wall Street finiva in rally mettendo a segno il miglior rialzo settimanale da novembre 2020. Venerdì 17 giugno, nonostante un rimbalzino finale, ha chiuso la peggior settimana da marzo 2020. Le turbolenze che hanno finora accompagnato il 2022 dei mercati non sono finite. Il mercato non ha ancora trovato un “pavimento” solido da cui ripartire, i minimi sono appetibili ma non ancora da comprare perché potrebbero non essere tali e soggetti ad essere ritestati o bucati. Questo se si guardano le cose nell’ottica delle settimane, dei mesi o al massimo dei trimestri. Messe in prospettiva si vede qualcosa di diverso. Storicamente, dopo l’Orso, che ha fatto la sua comparsa ufficiale sullo S&P 500 il 13 giugno, arriva sempre il Toro, che alla fine trascina il mercato a nuovi massimi che fanno impallidire i vecchi. Nella bolla del 2000 lo S&P aveva raggiunto i 1.500 punti, la grande crisi lo ha precipitato a 666 a marzo 2009, poi la risalita fino a superare quota 3.300, la pandemia lo spinge al ribasso fino a 2.200, ma poi riparte fino alle vette oltre 4.800 a cavallo dell’anno.

 

 

Fonte:www.reuters.com