Da febbraio a giugno è stato registrato un crollo del 75%


E’ stato un anno davvero duro per il turismo, con il lockdown di mezzo pianeta e le restrizioni di viaggio, che si sono protratte anche dopo la “riapertura”. Ma nonostante le difficoltà, la pandemia potrebbe trasformare positivamente il settore, uno dei più colpiti?

Adattarsi alla “nuova normalità”Siamo a Lione, in Francia, dove l’imprenditrice Anne Prost da 20 anni propone tour su misura del centro storico e della gastronomia della città transalpina. La sua società era in piena espansione prima della pandemia.

Anne Prost durante una visita di Lione con delle studentesse Euronews.

Ora, in questa situazione di crisi e incertezze, per Anne è questione di sopravvivenza. Ha dovuto infatti prendere alcune decisioni difficili: “Purtroppo ho dovuto licenziare gli stagist”, ci spiega. “Poi ho rassicurato i clienti che mi avevano già pagato che li avrei rimborsati o che avrei trattenuto i soldi per riproporre la prestazione in un secondo momento. E poi ho dovuto chiamare altri clienti per dir loro che sono ancora qui e che non appena tutto ciò sarà finito, offrirò un servizio nuovo e ancora più incredibile”.

Anne ha quindi dovuto adattare il suo business model alla “nuova normalità”. “Ho rassicurato le persone e spiegato loro che all’aria aperta sono al sicuro”, dichiara l’imprenditrice. “Le porto in luoghi non affollati e a piccoli gruppi. Anche se questo significa avere meno clienti. Ma ho un’intera squadra di guide che lavora per me e ci adattiamo. E’ tutta una questione di adattamento e rassicurazione”.

L’imprenditrice francese lavora molto con i clienti internazionali. Le restrizioni imposte sui viaggi hanno ovviamente avuto un impatto sulla sua attività: “All’inizio è stato molto complicato, ma gli studenti stranieri – che vengono da ogni angolo del mondo – sono finalmente riusciti a ritornare a Lione, dove studiano”, ci racconta. “Anche per le società non è stato semplice, perché a molti è stato rifiutato il visto. Ma ho qualche prenotazione in corso, quindi resto molto positiva”.

Cosa sta facendo l’Ue per il settoreIl settore del turismo, che rappresenta il 10% del PIL dell’Unione europea, sta soffrendo. Da febbraio a giugno è stato registrato un crollo del 75%.

Per salvare milioni di posti di lavoro, la Commissione europea ha allentato le regole sugli aiuti di Stato. Attraverso i suoi programmi e i suoi fondi, ha anche utilizzato il potere finanziario per far arrivare alle imprese la liquidità di cui hanno bisogno.

A lungo termine, Bruxelles prevede di utilizzare il fondo di recupero di 750 miliardi di euro, concordato per rendere il turismo più sostenibile.

 

 

 

Fonte:www.investing.com