Diventano ‘roventi’ le relazioni tra Unione europea e Regno Unito sulla questione Brexit, dissidi che potrebbero arrivare fino ai tribunali.
Secondo Bloomberg, l’Unione europea starebbe valutando l’avvio di una causa legale contro il Regno Unito per violazione dell’accordo internazionale raggiunto tra le due parti.
La decisione punta a bloccare l’Internal Market Bill, appena depositato nel Parlamento britannico dal governo di Boris Johnson, prima che questo progetto di legge venga approvato definitivamente dai legislatori, in quanto si poggerebbe sul “pacta sunt servanda” (gli accordi devono essere osservati).
L’approvazione contraddirebbe alcune parti del protocollo sottoscritto con l’Unione europea per regolarizzare il confine tra Irlanda e Irlanda del Nord a seguito dell’uscita del Regno unito dalla UE, violazione ammessa dallo stesso governo britannico.
Le due parti avevano stabilito che la provincia nordirlandese rimarrà nel mercato unico per evitare il ritorno a un confine fisico con la Repubblica d’Irlanda: ma questo significava l’introduzione di controlli doganali, dunque di una ‘frontiera’, fra la Gran Bretagna e l’Irlanda del Nord.
Per Londra questo è risultato alla fine inaccettabile, perché spezzerebbe l’unità del paese e Boris Johnson aveva difeso l’iniziativa definendola uno strumento per “la protezione dei posti di lavoro, della crescita economica e della fluidità del mercato interno” britannico.
“Il mio lavoro è quello di sostenere l’integrità del Regno Unito, ma anche di proteggere il processo di pace dell’Irlanda del Nord e l’Accordo del Venerdì Santo, e per farlo abbiamo bisogno di una rete di sicurezza legale per proteggere il nostro paese da interpretazioni estreme o irrazionali del protocollo che potrebbero portare a un confine lungo il Mare d’Irlanda in un modo che credo, e penso che i membri di tutto il Parlamento credano, sarebbe pregiudizievole per gli interessi dell’Accordo del Venerdì Santo”, dichiarava Johnson nel corso del dibattito in Parlamento.
Nessun riferimento invece alle problematiche che potrebbe invece apportare ai negoziati con l’Ue. Johnson ha ribadito, invece, che il suo governo condurrà in porto la Brexit “nel rispetto della volontà popolare”.
Le reazioni internazionali
Una bocciatura alle scelte di Johnson sono arrivate da diversi parti, Stati Uniti compresa, dove la speaker della Camera Nancy Pelosi ha avvertito che la legge “scandalo” proposta da Johnson potrebbe compromettere anche un accordo commerciale fra Stati Uniti e Regno Unito.
Dalla Commissione europea, la presidente Ursula von der Leyen si è detta “molto preoccupata”, avvertendo che la mossa di Londra “mina la fiducia” nei confronti del Paese.
Dello stesso avviso il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, secondo cui “l’accordo di recesso è stato raggiunto e ratificato da entrambe le parti e deve essere applicato in pieno” e “la violazione della legge internazionale non è accettabile”.
Dal canto suo Manfred Weber, presidente del gruppo del PPE al Parlamento europeo, ha affermato che “la proposta del Regno Unito di ignorare parti dell’accordo di recesso è una violazione della fiducia senza precedenti”.

Fonte:www.investing.com
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