L’incertezza del voto americano, con minacce incrociate di proseguire la battaglia in tribunale, affonda le Borse del Vecchio Continente. In calo anche i futures di Wall Stree
L’attenzione degli investitori europei è, ovviamente, concentrato sulle presidenziali Usa. L’incertezza domina lo spoglio, sia Trump che Biden hanno già palesato l’intenzione di non fare passi indietro sul conteggio delle schede e su eventuali ricorsi legali. Tutto ciò, unito alla consapevolezza che il risultato potrebbe arrivare tra alcuni giorni a causa dei milioni di voti giunti per posta, aumenta il nervosismo nelle piazze finanziarie europee.
EUROPA IN ROSSO
Dopo l’exploit di ieri, con Piazza Affari in rialzo di oltre il 3%, oggi l’Europa parte in deciso calo con Milano in rosso di oltre un punto e mezzo percentuale in avvio. Male anche gli altri listini del Vecchio Continente: DAX (Francoforte) -1,5%, CAC 40 (Parigi) -1,3%, FTSE 100 (Londra) – 1,3%, IBEX 35 (Madrid) -2,5%.
FUTURES IN CALO A WALL STREET
La consapevolezza che un vincitore non arriverà a breve, unita all’ipotesi di lunghi ricorsi giudiziari, aumenta la volatilità dei futures di Wall Street. Nel momento in cui aprono le Borse europee, a New York solo l’indice tecnologico Nasdaq resiste in area positiva con un rialzo dell’1% (dopo aver superato il 2,5% solo un’ora prima). Il Dow Jones si conferma il più cauto tra gli indici principali e, dopo essere rimasto intorno alla parità durante le prime battute dello spoglio, perde ora oltre l’1%. In rosso anche l’S&P 500, in calo di oltre mezzo punto percentuale.
SEDUTA POSITIVA A TOKYO
Segnali positivi, invece, dal Giappone dove l’indice Nikkei 225 segna un’altra giornata positiva e chiude in rialzo di quasi 400 punti (+1,72%) mentre Shanghai, a poco dalla chiusura, rimane intorno alla parità. In rosso, invece, la Borsa di Hong Kong, che paga anche lo stop all’Ipo di Ant Group. Naturalmente anche in Asia, soprattutto nei Paesi Emergenti, le elezioni Usa rappresentano uno spartiacque fondamentale.
DOLLARO PIÙ FORTE
In attesa di conoscere l’assegnazione degli Stati in bilico (fondamentali saranno Michigan, Wisconsin e Pennsylvania dove Trump sembra in vantaggio) il dollaro guadagna terreno sull’euro e sulle altre principali valute (euro a 1,1635 dollari) segnale di un certo nervosismo tra gli investitori, che cercano “riparo” nel biglietto verde. Prosegue il recupero del petrolio, con il Wti e il Brent in crescita dell’1,8% rispettivamente a 38,37 e 40,45 dollari al barile. In leggero calo l’oro, a 1.897 dollari l’oncia.
Fonte:www.investing.com
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